REGGIO CALABRIA – La corsa di Reggio Calabria al titolo di Capitale italiana della Cultura 2027 si è fermata prima del traguardo, ma non per questo la città deve considerarsi sconfitta. Secondo Saverio Anghelone, consigliere comunale e coordinatore cittadino di Noi Moderati, questa esperienza ha comunque generato un movimento culturale e turistico che non deve andare perso.
“Il lavoro svolto in questi mesi ha messo in moto energie positive che, con qualche sforzo in più, potrebbero comunque tradursi in nuovi progetti culturali e turistici. L’obiettivo rimane far diventare Reggio Calabria un vero punto di riferimento culturale del Sud Italia e del Mediterraneo”, ha dichiarato Anghelone.
Se da un lato si registra un generale rammarico per l’occasione sfumata, dall’altro emerge anche la necessità di un’analisi critica su quanto fatto. Anghelone sottolinea che è mancata una vera regia nella progettazione del dossier di candidatura. Dopo aver confrontato il documento di Reggio con quello della vincitrice Pordenone, il consigliere evidenzia il lavoro strategico svolto dal progettista culturale Tomaso Boyer, capace di superare persino figure di spicco come Paolo Verri, già noto per il successo di Matera 2019.
L’attenzione si sposta ora verso il futuro. “La sfida per il centrodestra reggino sarà, vinte le prossime elezioni comunali, riproporre la candidatura per il 2030, dopo i due anni di stop previsti dal regolamento. Dobbiamo trasformare questa delusione in un’opportunità, riflettendo su errori e criticità”, afferma Anghelone.
Un altro elemento che lascia perplessi è il tono del dossier di Reggio Calabria, che nelle prime righe sembra sottolineare più le criticità che le potenzialità della città. “Le criticità nella città di Reggio Calabria sono principalmente di sistema e di tipo culturale”, si legge nel documento, un approccio che secondo Anghelone non valorizza a dovere il patrimonio della città.
Infine, il consigliere pone una questione di trasparenza: “Sarebbe utile capire quanti fondi sono stati utilizzati per promuovere questa candidatura e come sono stati spesi. A perdere è stato chi ha giocato questa partita, ma la vittoria di Reggio è solo rimandata. Guardiamo al 2030 per riscattare la città e il suo patrimonio culturale”.
Fonte: Noi Moderati
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