PAVIA – Un’intera comunità, un borgo da favola e un piatto della tradizione trasformato in simbolo di eccellenza mondiale: Fortunago, nell’Oltrepò Pavese, entra nel Guinness dei Primati con l’agnolotto più pesante del mondo, ben 175 chili di bontà.
L’impresa è avvenuta durante l’evento “Fortunago Enjoy”, che ha riportato il piccolo borgo – già fondatore del circuito “I Borghi Più Belli d’Italia” – al centro dell’attenzione internazionale. Dieci anni dopo il primo tentativo, lo chef Danilo Nembrini e la Pro Loco di Fortunago, insieme al gruppo “Palio dell’Agnolotto”, hanno riportato a casa il record con un’opera gastronomica imponente: 90 kg di farina, 1.050 uova, 40 kg di carne, 25 kg di burro, 24 litri di olio extravergine, e molto altro.
Un’impresa collettiva
Più di 100 volontari hanno contribuito alla riuscita: dalla preparazione della sfoglia alla cottura, passando per la farcitura, il trasporto con trattore e la distribuzione finale. L’enorme agnolotto è stato servito durante una festa popolare arricchita da menu tipici, esibizioni artistiche, talent show e ospiti speciali.
Volti noti e solidarietà
A testimoniare l’evento c’era Edoardo Raspelli, celebre giornalista enogastronomico, affiancato da Priscilla Gatta, già “Miss Senza Trucco” e concorrente al Vip Master Tennis. La serata è stata condotta dall’attore e regista Riccardo Ballerini, con direzione artistica di Alessandro Porcella, presidente Enas.
Ma l’obiettivo non era solo il primato: tutto il ricavato è stato destinato a “Chicco per Emdibir”, organizzazione attiva in Etiopia e Papua Nuova Guinea con progetti per la formazione agricola e lo sviluppo umano, guidata dai professori Giuseppe Bertoni e Vincenzo Tabaglio dell’Università Cattolica di Piacenza.
Una finestra sul mondo
Tra gli ospiti anche Suor Sandra Castoldi, da dieci anni accanto al Patriarca Latino di Gerusalemme, Cardinal Pizzaballa. Un messaggio di apertura e fratellanza, perfettamente in linea con lo spirito dell’evento: unire territori, culture e generazioni attorno ai valori della tradizione e della solidarietà.
Fonte: Edoardo Raspelli
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