Dalla Tratta alla Rinascita: La Nuova Vita di Zamal tra Officina e Orto a Firenze

FIRENZE – È una storia di speranza e rinascita quella di Zamal, arrivato in Italia dal Bangladesh a soli 16 anni attraverso la tratta degli esseri umani. Ingannato da una rete criminale con la falsa promessa di un permesso di soggiorno, Zamal si è ritrovato solo e disorientato in un Paese straniero. Dopo un primo passaggio in una struttura d’emergenza, ha trovato accoglienza a Casa Silvano, comunità residenziale del Consorzio Zenit situata nel quartiere delle Piagge a Firenze.

“Volevo imparare l’italiano, andare a scuola e trovare un lavoro”, racconta oggi Zamal, che ha 19 anni. Il suo sogno era semplice ma potente: aiutare la sua famiglia rimasta in Bangladesh, dove i genitori fanno fatica a sopravvivere con l’agricoltura e la madre, malata, ha difficoltà ad accedere alle cure.

Un percorso di integrazione e autonomia

Appena arrivato a Casa Silvano, Zamal ha chiesto di poter studiare. Prima ha frequentato un corso di italiano e ha ottenuto la licenza media. Poi ha scelto un istituto tecnico per diventare meccanico, e oggi lavora come apprendista carrozziere a Firenze, guadagnando i primi soldi che in gran parte manda ai suoi genitori.

Ma non è tutto. Nella comunità ha riscoperto anche la sua passione per l’agricoltura, curando un orto condiviso con gli anziani del quartiere. Un ponte tra passato e futuro, tra tradizioni asiatiche e italiane: “Mi sembra di tornare a casa”, dice mentre elenca orgoglioso i frutti della terra che coltiva.

Casa Silvano: una casa e un progetto di vita

Casa Silvano ospita minori tra gli 11 e i 18 anni allontanati dal nucleo familiare dal Tribunale per i minorenni. I ragazzi vivono in un ambiente familiare e ricevono un supporto educativo, scolastico e psicologico personalizzato.

“Il nostro compito non è solo accogliere, ma accompagnare ogni giovane in un percorso di crescita emotiva e sociale”, spiega la direttrice Marianna Martinelli. Le attività quotidiane sono pensate per rafforzare l’autonomia, l’autostima e la capacità di inserirsi nella comunità.

Oggi Zamal guarda avanti: “Vorrei stabilirmi definitivamente a Firenze, comprare una casa e costruire una famiglia”. Il suo sogno continua, alimentato dalla forza di volontà, dal lavoro e da un orto che unisce due mondi.


Fonte: PS Comunicazione

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