VITERBO – Un riconoscimento che celebra resistenza, tradizione e biodiversità. Durante l’inaugurazione di Cheese, la più importante fiera internazionale dedicata al formaggio a latte crudo in programma a Bra (Cuneo), Slow Food ha conferito il Premio “Resistenza Casearia” alla Fattoria Faraoni di Sutri, guidata da Andrea Cippitelli e Silvia Faraoni.
Il premio, attribuito ogni due anni a pastori, casari e studiosi che rifiutano le scorciatoie dell’industria alimentare, valorizza chi sceglie la via della naturalità, del pascolo razionale e del rispetto del benessere animale.
Una scelta controcorrente
La motivazione sottolinea come la coppia abbia deciso di resistere all’avanzata della monocoltura del nocciolo che caratterizza gran parte del Viterbese, puntando su un’agricoltura rigenerativa capace di migliorare la fertilità del suolo e la biodiversità. Nella loro fattoria convivono diverse razze bovine, ovine e suine, allevate esclusivamente all’aperto, con il latte crudo destinato alla produzione di formaggi di qualità.
“Abbiamo deciso di resistere a un modello agricolo che lascia poco spazio ad alternative – spiega Cippitelli – per garantire alle nuove generazioni la possibilità di un’agricoltura diversa, rispettosa della natura e del futuro del territorio”.
Un modello per il territorio
“Il risultato ottenuto – ha dichiarato Luigi Pagliaro, presidente di Slow Food Viterbo e Tuscia – riconosce l’impegno della Fattoria Faraoni nella salvaguardia dei prati stabili e della biodiversità. Un modello che dimostra come la provincia di Viterbo possa distinguersi per produzioni ecosostenibili di eccellenza”.
Alla fiera Cheese, accanto alla Fattoria Faraoni, sono presenti altri sei produttori della Tuscia, testimoni di un patrimonio agroalimentare che unisce qualità, storia e comunità rurali.
Fonte: Slow Food Viterbo e Tuscia
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